Lago maggiore – Ispra + Lago di Monate

Manca poco più di un mese alla partenza per Budapest e le trombe suonano l’adunata Bikelanders.
Peccato però che non risponda nessuno…

Un bikelander si da malato, causa dolori alla schiena tipici della terza età; un bikelander si ritira all’ultimo a causa di un attacco improvviso di “rock’n’roll” della sera prima; un bikelander non può partecipare perché gli è stata rubata la bici (che l’abbia nascosta per truffare assicurazione e allenamenti???).

Qualcuno però deve tenere alto il BIKE di Bikelanders, quindi vado io, e, da qui in poi, scriverò in prima persona, rigorosamente singolare.

Si parte da Legnano e il primo tratto si percorre su strada ad alto traffico fino ad Arconate. Da lì imbocco la ciclabile del Villoresi, che, come sempre, mi permette di arrivare senza fatica e senza rischi fino a Tornavento, godendo anche di un piacevole paesaggio.

         

Da Tornavento continuo a seguire il fiume: il sentiero però si restringe in un single track semplice ma che obbliga all’attenzione e affatica non poco i polsi. Non consigliato per bici da corsa e city bike.

Si sbuca sulla sponda destra del naviglio e si prosegue sempre su sterrato e single track. Molto bello il panorama, che abbraccia il mare di alberi alle pendici delle Alpi.

Dopo aver percorso una decina di km in questo modo, comincia a salirmi il crimine: alla mia sinistra, sull’altra sponda, i ciclisti filano a razzo su una comodissima ciclabile asfaltata, mentre io continuo a saltellare sul sentierino, costretto a schivare buche, fango, pozzanghere, rovi e altro.. non ci sarà modo di attraversare fino alla fine del percorso.

Arrivo quindi alla diga del Panperduto, dove finisce (o inizia) il percorso ciclabile del Villoresi.

La diga del Panperduto sul Ticino e le opere ad essa collegate vennero inaugurate nel 1884 dal progetto di Eugenio Villoresi, solo dopo molti anni di studi e di varianti. Il canale, che qui nasce e che ancora oggi porta il nome del suo illustre progettista, ha trasformato completamente il territorio e le attività ad esso collegato, rendendo fertile una terra poco produttiva e diventando fondamentale nell’economia agricola della campagna a nord di Milano.

Pochi anni dopo, all’inizio del ‘900, grazie ai progressi ottenuti nella produzione e distribuzione di energia elettrica, venne inaugurato anche il canale Industriale; esso si forma dallo stesso snodo idraulico del Canale Villoresi e viene utilizzato tutt’ora per alimentare diverse centrali idroelettriche presenti lungo il suo corso.

La diga del Panperduto e tutto il complesso sistema idrico che qui si sviluppa sono rimasti quasi immutati dalla loro nascita e continuano ancora oggi a ricoprire un ruolo fondamentale sia nell’economia che nella cultura del territorio in cui sono inseriti.

Procedo lungo il Ticino fino a Sesto Calende, e poi su strada provinciale, fino a raggiungere Angera e Ispra.

Dopo una dovuta pausa ristoro, rientro verso casa, passando da Cadrezzate (Lago di Monate).

Il percorso sarà, da qui in poi, quasi tutto in falsopiano in salita, con tratti anche abbastanza impegnativi, come la salita per il centro di Osmate e una breve ma ripida rampa per uscire dalla conca del Lago di Comabbio.

Da Casorate Sempione, se siete stati bravi ad arrivare fino a lì, si sblocca il livello bonus: un bel tratto in falsopiano in discesa e all’ombra, che vi permetterà di arrivare fino al centro di Gallarate quasi senza mai pedalare. Io ne ho approfittato per sgranchirmi gambe e collo e per uno snack volante.

Da Gallarate in poi l’unica particolarità del percorso è quello di essere lungo e poco interessante..

Arrivato a Busto mi permetto un breve giro all’interno del parco Alto Milanese per mettere a referto qualche chilometro in più.
In totale sono 107,8 km, pedalati in circa 5:10 h.