Prima uscita ufficiale 2017

Sembra quasi primavera ma non lo è, e i bikelanders, nonostante l’assenza del ludico Robi, si riuniscono per la loro prima uscita ufficiale dopo il lungo stop invernale.
Ci si cimenta subito sulla medio-breve distanza, con destinazione il piccolo borgo di Castiglione Olona. Affrontiamo quindi nuovamente la Valle Olona e il suo percorso ciclabile, questa volta per intero, su fondo sia sterrato che asfaltato.

Ritrovo alle 10:00 del mattino al nostro bar preferito, lo stesso che abbiamo lasciato solo poche ore prima… partenza alle 10:15 con il quarto d’ora accademico.
Affrontiamo i primi saliscendi con la gamba buona, ma ci accorgiamo fin da subito che la forma fisica manca e stentiamo a trovare il passo bikelanders.
Non manca una spassosissima scivolata su salita infangata…

Il percorso è molto vario e offre anche paesaggi rilassanti e rurali (a un tratto del percorso veniamo bloccati da un gregge di pecore, che ci costringe a deviare – ovviamente in salita).

Arriviamo a Castiglione alle ore 11:30 circa: per completare l’impresa scaliamo una ripida via di sanpietrini per arrivare alla terrazza della Collegiata, da cui godiamo di un’ottima vista sulla valle.

Castiglione Olona è ricco di testimonianze storiche ed artistiche. I cronisti dell’epoca registrarono la presenza longobarda da cui discese, attorno all’anno 1000, la nobile famiglia Castiglioni, possidente del feudo castiglionese perlomeno dal 1028. Nel contesto delle battaglie per il controllo del Contado del Seprio, Castiglione Olona si trovò più volte coinvolto in giochi di alleanze politiche con le famiglie potenti che gestivano il potere locale, parteggiando quindi ora per i Torriani ora per i Visconti. Risalgono a questo periodo le costruzioni delle mura di cinta del borgo che si conservano solo nella parte più alta del colle dove venne eretta nell’XII secolo la rocca difesa dal corso del fiume Olona per ben tre quarti e da un massiccio bastione con ponte levatoio nella parte rimanente. (Wikipedia)

 

 

 

 

 

 

 

Ospite dell’ultimo tratto l’amico Ago che incrociamo a metà strada.

La via del ritorno si fa subito ostica, causa affaticamento muscolare. Le salite sembrano un gran premio della montagna, cominciamo a sentire i morsi della fame… in sostanza, siamo fuori forma e si vede tutto!

Rientriamo a casa, alle 13:30 circa, stanchi, infreddoliti, sporchi di fango, affamati… a meditare sulle nostre scelte di vita.

In totale, facciamo circa 56 km di sterrato e scaliamo circa 300 metri di dislivello positivo. (dati più precisi non sono disponibili, causa l’aver dimenticato di attivare il ciclocomputer su gran parte della traccia..)