La Terra di Mezzo – Castelli e percorsi della provincia di Novara
Meno una settimana alla partenza per Budapest; ultimo giorno di prove libere per i vostri Bikelanders.
Al giro sono presenti ben 3 partecipanti (anche se ormai è lecito chiedersi se alcuni non siano stati aggiunti con photoshop). Il quarto ora ha una nuova bici ma è infortunato (ha un gomito che fa contatto col piede, roba che devono mangiarne di pastasciutta i furbetti del cartellino).
Partiamo alla volta di Novara in auto, perché siamo troppo pigri per prendere il treno (che sarebbe invece la scelta più ottimale per l’etica sostenibile delle nostre gite).
Dal parcheggio della stazione, il percorso ci porta nella campagna a nord di Novara, battendo le piste che affiancano i canali artificiali Regina Elena e Cavour.
La traccia è per gran parte su strada sterrata, seppur con lunghi tratti di collegamento su statali.
Tra i “must see” della zona, ai piedi delle colline novaresi, ci fermiamo presso il piccolo castello sforzesco di Proh e al castello di Barengo. In entrambi i casi non riusciamo ad accedere. A Barengo affrontiamo una breve salita per tentare l’ingresso al castello, ma il portone è spesso e volentieri.
Il Castello di Proh fu edificato per volere di Francesco Sforza verso la metà del XV secolo probabilmente non per scopi militari in quanto a breve distanza esistevano già i castelli strategici di Briona, Barengo e Castellazzo Novarese.
Come indicato dalla targa apposta all’ingresso, il castello, ormai in rovina, fu restaurato nel 1960, rispettando le forme originarie e ripristinando la torre più alta al lato dell’ingresso principale.
Il Castello di Barengo è invece un vasto quadrilatero irregolare, con torri d’angolo a caditoie. Di antica origine, venne ampiamente ricostruito alla fine del secolo scorso. Oggi è residenza di un’importante famiglia novarese. La fortificazione, probabilmente è tra le meglio conservate e più scenografiche di tutto il novarese.
Durante il tragitto abbiamo modo di ammirare la fauna locale: numerosissimi conigli e scoiattoli; uccelli di vari tipi; e, infine, l’animale più grande di queste zone: la zanzara novarese (Culicidae Novariensis), di cui vediamo sotto una diapositiva..
Navigando verso Momo capiamo perché questa zona viene chiamata “Terra di Mezzo”: per trovare qualcosa da mangiare bisogna dirigersi a Merdor (Busto Arsizio). Attraversiamo amche una serie di paesini cosplayer di The Walking Dead dove la fame ci porta anche a sbagliare strada.
Non troveremo nulla fino al rientro a Novara, dove finalmente abbiamo potuto ristorarci e godere della dissetante freschezza di un paio di birrette.
Il giro, di 65 Km, offre la possibilità di visitare la pianura del medio novarese, dove ci sono effettivamente interessanti spunti di visita; tuttavia l’afa e la fauna locale ci hanno impedito di apprezzare a fondo la gita. Il percorso non è dei migliori: non vi è una vera e propria ciclabile e vi sono lunghe tratte sulle statali. E’ completamente pianeggiante, ma questo contribuisce a renderlo un po’ noioso.
Divertente invece il tratto su ghiaia e con qualche curva che unisce Momo a Badia di Dulzago.
Riproveremo sicuramente a visitare queste zone in un’altra stagione e pianificando un nuovo itinerario!