La Spoleto-Norcia in MTB 2017

03/09/2017 – E’ con grande piacere che, in questo ultimo weekend estivo, torniamo a visitare una delle regioni più belle d’Italia. E non potrebbe esserci occasione migliore. Oggi si corre la Spoleto-Norcia in MTB.

La manifestazione, di cui abbiamo già parlato in diverse occasioni, è una delle più seguite nel centro Italia e ha radunato, quest’anno, quasi 2000 ciclisti da tutto lo stivale. Non potevano mancare i Bikelanders da Legnano.

         

Partenza nella mattinata del sabato per raggiungere Spoleto nel primo pomeriggio. Dopo aver sbrigato le dovute pratiche per il check-in, ci dedichiamo a visitare la città (sempre in bicicletta); lo scorso anno, a causa del maltempo, avevamo infatti dedicato poco tempo alla scoperta di Spoleto, che invece ha da offrire scorci magnifici sia di stampo naturalistico che architettonico.

               

     

Alla sera partecipiamo alla cena in piazza organizzata dal MTB Club Spoleto, dove avverrà anche la presentazione dell’evento con la bella e brava Barbara Pedrotti.

    

Come sapete, durante quest’anno, abbiamo attivato una raccolta fondi per supportare i lavori di messa in sicurezza e completamento della ciclabile Spoleto – Norcia, e abbiamo portato con noi i proventi. Il presidente del Club, Luca Ministrini, ci invita “a sorpresa” sul palco per raccontare la nostra esperienza (compito svolto magistralmente dal buon Tave). Siamo contenti di aver fatto gesto piccolo ma gradito, e speriamo che questa nostra iniziativa getti le basi per una partecipazione sempre più numerosa alla costruzione e al completamento di tratte turistiche per scoprire le bellezze del nostro Paese, specialmente laddove eventi catastrofici hanno reso difficile il turismo.

La sera approfittiamo fin troppo dell’offerta eno-gastronomica e dell’accoglienza spoletina, così da  partire col piede giusto la mattina dopo. Una menzione va all’Hotel Clarici, che offre alloggio proprio di fronte alla partenza della manifestazione, garantendoci qualche, necessario, minuto di sonno in più.

       

Quest’anno i percorsi sono molteplici e la gara classica si divide in due percorsi, uno “easy” e uno “hard”. Ovviamente il percorso “hard” viene da me interpretato come una sfida e pertanto opto per questa soluzione.
La partenza vede schierati tutti i 1700 circa rider, suddivisi in 4 griglie (con partenze scaglionate). Noi partiamo nella 4° griglia.

           

La parte iniziale del percorso è comune a entrambi i tracciati e percorre la parte iniziale della vecchia ferrovia, che, con una salita costante ma non eccessiva, porta alla stazione di Caprareccia, dove il percorso si divide. Da qui in poi racconterò la mia personale esperienza, siccome abbiamo deciso di affrontare il percorso ognuno per conto suo.

L’opzione “hard” aggiunge al percorso circa 300 metri di dislivello in più, che si sviluppano su ripidi sentieri in salita. Il tracciato è molto bello, l’unica pecca è l’alto numero di ciclisti che limita un po’ la mobilità specialmente in salita, dove fermarsi significa dover spingere.

La scalata sembra infinita, soprattutto considerando che ho speso molto nella prima parte del percorso.

Finalmente si arriva alla “cima”, dove tutti i rider si fermano a fare qualche foto e, soprattutto, a coprirsi prima di iniziare la discesa. C’è un po’ di traffico, ma i partecipanti ne approfittano per fare due chiacchiere e per qualche battuta di spirito.

La discesa è abbastanza tecnica e veloce, e le piogge della sera prima hanno reso il terreno abbastanza infido, specialmente per me che ho preferito dei copertoni “cicloturistici” (per andare più forte su strada). Riesco però a mantenere un buon passo, nonostante il mio predecessore a un certo punto decida di scendere dai pedali, costringendomi a frenare (in quel tratto, che si freni o non si freni, poco cambia..) e mettendo a dura prova la scelta di non passargli sopra con la bici.

Alla fine della discesa ci ricongiungiamo con il percorso standard, che prosegue su strada asfaltata fino a fondo valle (con l’eccezione di alcune divertenti deviazioni su sterrato).

In fondo attraversiamo i paesini di Sant’Anatolia di Narco e Castel San Felice (con una poco simpatica salita) e raggiungiamo, tramite un sentiero che costeggia il fiume Nera, l’abitato di Scheggino, con un passaggio molto pittoresco nel centro del paese.

          

Da qui si torna verso la partenza, con un’interminabile salita. Aggiornamento sulle posizioni dei compagni: Robi mi precede di circa 10 minuti, Tave dovrebbe essere più o meno 20 minuti indietro).

           

Al termine della salita, inizia a piovigginare. Rapida sosta per impermeabilizzarsi e poi giù per l’ultima discesa asfaltata della giornata: divertente la sfida a colpi di sorpassi e traiettorie ad alta velocità con dei colleghi ciclisti.

All’ultimo ristoro trovo Robi ad attendermi. Le gentilissime signore del ristoro ci confermano che da qui in avanti sarà solo discesa, per cui ci ristoriamo con vino e salsicce in abbondanza. Inizia a fare freddo e non riusciamo ad aspettare oltre, per cui ci lanciamo sull’ultima discesa fino a Spoleto: tratto perfetto per le nostre bici, che ci portano in men che non si dica alla fine della ciclabile. A sorpresa però ci tocca l’ultimo strappo in salita (a saperlo non avremmo esagerato col vino), prima di rientrare in paese e arrivare al traguardo.

         

Percorso bellissimo, panorami e paesi stupendi, compagni di viaggio temporanei simpaticissimi, ottima gestione (non è facile con quasi 2000 iscritti) e grande spirito di collaborazione. Ci siamo divertiti tantissimo!

          

Dopo la birretta di rito e il ristoro offerto dall’organizzazione, non resta che riprendere l’auto per rientrare verso Milano.