Giro del Lago d’Orta
Manca poco alle ferie e siamo ormai prossimi alla temutissima prova costume; decidiamo quindi per un ultimo, disperato, tentativo di migliorare le nostre quotazioni.
Vista la positiva esperienza lacustre nel Lario, decidiamo di cimentarci con il giro, questa volta completo, del Cusio, più noto come Lago d’Orta, dalla sua principale località.
Parcheggiata l’auto e le nostre accompagnatrici nei pressi di una spiaggia a Pettenasco, partiamo e affrontiamo il giro in senso orario.
Percorriamo senza problemi la statale con traffico veicolare fortunatamente limitato. La giornata è calda e afosa, ma pedalando a una buona velocità e sfruttando l’ombra non soffriamo più di tanto.
La mia bici, Roxy, fa amicizia con un figlio dei fiori.
Torre “Cannavacciuolo”…
Le prime salitine le incontriamo nei pressi del delizioso borgo di Orta S. Giulio, che abbiamo già visitato in altre occasioni. Serve a scaldare la gamba, in vista della più lunga pendenza che ci porterà al “capolago” nei pressi di Gozzano.
Raggiunta la sponda occidentale, affrontiamo lo scoglio più impegnativo della giornata: la scalata per raggiungere il Santuario della Madonna del Sasso, in località Boleto. Si tratta di un santuario costruito su uno sperone di roccia, proprio a picco sul lago, da cui si può ammirare un panorama spettacolare.
L’ascesa comincia subito con due bei tornanti aerei per poi entrare nel fitto bosco di castagni. La pendenza qui è costante, percentuale del FATICA% (6-7%) sino al bivio: qui si prende a sinistra affrontando subito un breve tratto stretto ed impegnativo sino a sbucare al di fuori del bosco in una bella radura prativa. Un breve tratto di falsopiano e quindi con una dura rampa al MASSACRANTE% (13%) nei pressi del Ristorante Panoramico.
Vale la pena fermarsi qualche minuto per ammirare il panorama, ma soprattutto per godersi una birretta.
La discesa è rinfrescante e mette alla prova i nostri freni, ma in pochissimo tempo siamo di nuovo sulla strada principale.
Abbiamo sottovalutato la seconda parte del giro che si sviluppa lontano dalle sponde del lago, in un bel contesto boschivo, ma tutto in falsopiano (n.d.r. il falsopiano non è mai favorevole) e, soprattutto, tutto arroventato dal sole di mezzogiorno.
O il caldo ci ha dato alla testa, o è appena finito il derby di Torino..
..meglio fare una pausetta…
Bellissima e panoramica la discesa da Nonio, con cui raggiungiamo quindi la cittadina di Omegna.
Non ci fermiamo e chiudiamo il giro a Pettenasco, pronti a concederci un po’ di relax in spiaggia.