Road to Sziget 2017 – Chapter 6: Budapest
10-11/08/2017 – Abbiamo già detto che Budapest è una città stupenda, vero? Beh, è così e non ci possiamo fare niente. Il tratto di Danubio racchiuso tra i suoi 4 Ponti è anche stato dichiarato Patrimonio Unesco dell’Umanità.
Abbiamo visitato la città in gruppi separati, ma siamo riusciti tutti a sfruttare l’incredibile offerta culturale e paesaggistica di Budapest.
Per raccontarvela decidiamo di dividerla in 3 macro-zone:
1 – Budavàr:
Si trova sulla riva destra del Danubio e comprende tutto il complesso del Castello, ovvero il Palazzo Reale di Buda. Classe 14° secolo, il Palazzo ha uno stile barocco medievale ed è stato occupato dalla maggioranza dei Re ungheresi.
Oggi ospita la Galleria Nazionale Ungherese e il Museo Storico di Budapest.
Lasciandoci il palazzo alle spalle e procedendo all’interno della città vecchia, raggiungiamo la piazza della S. Trinità con la meravigliosa Chiesa di Mattia. Fu costruita intorno al 1260 e rimbalzata un paio di volte tra gesuiti e turchi. Fu ricostruita intorno al 1890 in stile Neogotico. È dotata all’esterno di portali di grande pregio, mentre l’interno è diviso in tre navate con preziose vetrate e affreschi. Vi è inoltre la cappella funeraria reale dove si possono trovare i sarcofagi di Béla III d’Ungheria e di Anna di Chatillon.
Deve il suo nome al fatto che Re Mattia Corvino vi si sposò ben 2 volte.
Proprio dietro la Chiesa troviamo il Bastione dei Pescatori, uno dei simboli della città e tra i soggetti in assoluto più ritratti dai turisti, grazie al suo fascino indescrivibile. Si tratta di un bastione in stile neogotico e neoromanico, progettato e costruito tra il 1895 e il 1902. Le sue sette torri rappresentano le sette tribù magiare che si insediarono nel bacino dei Carpazi nell’896. Il bastione prende il nome dalla corporazione dei pescatori che era stata incaricata di difendere questo tratto di mura della città durante il Medioevo.
Prima di lasciare la città vecchia, visitiamo il Labirintus, un complesso sistema di gallerie costruite sotto la fortezza. Queste segrete si snodano fino a 16 metri nelle profondità rocciose sotto il castello, furono usate come cantine, camere di tortura, prigioni e depositi di armi e tesori durante il Medioevo.
Il costo del biglietto è un po’ alto, ma è intrigante immergersi nell’atmosfera gotica e surreale che avvolge questi bui corridoi. E soprattutto, salva dall’afa estiva che ha colpito Budapest durante il nostro viaggio.
Le grotte e i passaggi sotterranei sono arricchiti da ricostruzioni di scene d’epoca e strumenti di tortura, in un’atmosfera resa ancora più suggestiva dalle luci a effetto nebbia. Naturalmente il labirinto è anche abitato da un fantasma, il “conte nero”, che terrorizzò la popolazione per un lungo periodo.
Sembra che il Labirinto abbia anche ospitato un personaggio illustre: Vlad III di Valacchia (il Conte Dracula della letteratura) fu infatti fatto prigioniero da Re Mattia Corvino, proprio in queste stanze sotterranee.
Nella foto il tiranno Alex I detto “il malvagio”, che fece saltare la colazione ai suoi uomini…
Terminata la visita non resta che scendere dai bastioni, attraversare il famoso Ponte delle Catene, per dirigersi verso il secondo obiettivo della nostra visita lampo a Budapest.
2 – Pest
Prima di iniziare la visita, pranziamo con un gelato, davvero buonissimo, al Cafè Gerbeaud, la caffetteria più famosa di Budapest. Da Vörösmarty tér passeggiamo lungo una delle vie principali del centro città, rivolta soprattutto al turista, la Váci utca.
Nei paraggi si può anche visitare la Basilica di Santo Stefano, chiesa in stile Neoclassico dedicata al Santo nazionale.
In fondo alla via Váci, in corrispondenza del Ponte della Libertà, possiamo fare una tappa al Mercato Coperto, edificio neogotico e famoso per il suo tetto piastrellato. Al suo interno gastronomia locale e souvenir.
Per risparmiare tempo, dal mercato si può prendere un tram fino a Deak Ferenc Ter, e da lì la metropolitana (una delle più antiche al mondo) per raggiungere Piazza degli Eroi (Hősök tere).
Hősök tere si trova tra due importanti edifici, il Museo di belle arti sulla sinistra e la Galleria d’arte Műcsarnok sulla destra. L’area centrale della Piazza degli Eroi ospita il Monumento del Millenario con le statue dei capi delle sette tribù che hanno fondato l’Ungheria. Il personaggio principale è Árpád d’Ungheria, considerato il fondatore della nazione ungherese.
La piazza si trova vicino al parco Városliget, che ospita il bel Castello di Vajdahunyad: ci tratta di una copia parziale di un castello in Transilvania, in Romania, che è anche chiamato Vajdahunyad, ma è anche una mostra di stili architettonici diversi: romanico, gotico, rinascimentale e barocco. In origine era di cartone e legno per la mostra millenaria nel 1896 ma divenne così popolare che fu ricostruito in pietra e mattoni.
Nel parco del castello c’è anche la mia statua preferita. Anonimus, conosciuto così allora come oggi, fu notaio e cronista di un Re ungherese, probabilmente Béla III (1148-1196), e racchiuse tutto il suo sapere nell’opera Gesta Hungarorum. La statua è diventata un punto di riferimento per ogni scrittore che ambisca a vivere della propria penna, e chiunque con questo desiderio tocchi la punta della matita impugnata dall’Anonimo, in futuro diverrà uno scrittore affermato (non è questo, ovviamente, il mio caso).
Se siete a Pest non potete astenervi da una visita al vero simbolo della città, il Parlamento.
Come il palazzo di Westminster, fu costruito secondo i canoni dell’architettura neogotica assai in voga in quel periodo e si distingue per l’enorme sviluppo orizzontale: raggiunge i 268 metri di lunghezza ed i 123 di larghezza.
Se la sola vista (consigliata anche in notturna) della facciata esterna dell’edificio è già di per sé un’esperienza obbligatoria, suggeriamo di organizzarsi per visitare l’interno (prenotando in anticipo, e magari ad orari “scomodi”, si riesce a evitare un po’ di ressa), che stupisce per sfarzo e maestosità.
3 – Cittadella
La terza parte della visita è dedicata al relax. Dalla nuovissima fermata metropolitana Szent Gellert si può raggiungere a piedi la sommità della collina Gellert, dove troviamo il Monumento alla Liberazione, edificato nel 1947 per celebrare la liberazione di Budapest dal nazismo da parte dell’Armata Rossa.
Durante “l’ascesa” si passa nei pressi della Chiesa nella Roccia, alla cui entrata spicca una bella statua di Santo Stefano.
Questa giornata è dedicata al riposo dello spirito e del corpo. I Bagni Gellert sono un complesso termale tra i più noti di Budapest, costruiti intorno al 1912 in stile Art Nouveau. La piscina esterna è solitamente quella più affollata, mentre è possibile riposarsi pacificamente nelle piscine riscaldate interne, decorate da bellissimi mosaici.
Noi non eravamo dotati di dispositivi fotografici, perciò usiamo qualche foto di repertorio.
Questo quanto siamo riusciti a vedere in 2 giorni a Budapest. La città ha moltissimo da offrire e merita senza dubbio qualche giorno in più.
Per leggere delle avventure Bikelanders alla volta di Budapest, il resoconto completo si trova qui.