Varese e Valganna

Approfittando della festività del 25 aprile i Bikelanders (Roby escluso) decidono per un’uscita infrasettimanale, anche se le previsioni meteo dicono una cosa sola: pioggia.

Nonostante questo, ritrovo a Legnano, bici caricate in macchina e partenza in direzione Varese. Lungo la strada la pioggia si fa battente e il piano B (polenta e cinghiale) si fa sempre più accattivante.
Arrivati a Varese però smette di piovere, quindi parcheggiamo e ci prepariamo a partire, anche se giusto il tempo di vestirci e la pioggia torna a farci compagnia…ma ormai siamo pronti e in sella, si va!

Il camapnile della Basilica di San Vittore

 

Il primo tratto (anche per saggiare la tenuta meteo) è un giro interno a Varese, attraversiamo il centro storico costeggiando la basilica di S.Vittore Martire (patrono delle città) per raggiungere Palazzo Estense con i suoi più noti Giardini, da qui procediamo a ritroso e affrontiamo l’impegnativa salita che ci porta alla chiesa di San Giorgio (località Biumo Superiore).

La fontana all’intero dei Giardini Estensi
Meccatronico e Navigatore in posa davanti a San Giorgio

Lasciamo quindi Varese e scendendo da San Cassano ci dirigiamo verso Induno Olona che raggiungiamo dopo un breve tratto in salita. La strada è tutta statale, noiosa ma va bene visto il fondo bagnato che ci accompagnerà per tutto il percorso.

Superiamo Induno Olona e dopo un tratto in falso piano si inizia a scendere attraverso Arcisate prima e Bisuschio poi. Siamo sempre su statale, il traffico per fortuna non è intenso anche se le auto che arrivano viaggiano a velocità sostenuta: decidiamo che non c’è nulla che valga la pena fotografare e procediamo fino a Porto Ceresio.

La passerella Lungolago di Porto Ceresio

 

Situata nella parte italiana del lago di Lugano (o appunto lago Ceresio), Porto Ceresio costeggia il bacino stesso per un buon tratto con una passeggiata riservata a pedoni e ciclisti che funge da “terrazza panoramica”.

Ne approfittiamo per fare colazione  e scattare qualche foto mentre nelle vicinanze si svolge una commemorazione per il 25 Aprile presso il Monumento ai Caduti.

Ripartiamo ristorati da Porto Ceresio, percorrendo la provinciale che costeggia il lago fino a Lavena Ponte Tresa: la strada parte in leggero falsopiano per poi ridiscendere fino a Lavena, qui non seguiamo l’ultimo tratto di lago ma imbocchiamo la ciclopedonale della Valganna.

Uno sguardo che dice tutto

Il primo assaggio ci fa capire subito cosa ci aspetta: una ciclabile molto bella, con fondo completamente asfaltato e ben tenuta. Ma anche dal punto di vista della pendenza non si nasconde, si inizia a salire subito e non si smetterà per almeno 6 km.

Dopo un paio di km si torna sulla statale ma solo per entrare nel Parco Argentera, dove la ciclabile prosegue nuovamente in mezzo alla natura. Un’ulteriore scrosciata d’acqua però ci ricorda quanto la natura possa essere anche cattiva e talvolta fastidiosa.

All’altezza di Cugliate-Fabiasco la strada comincia a scendere verso Ghirla e il suo omonimo lago, dove incrociamo il recentemente restaurato Maglio di Ghirla. Si tratta di una vecchia officina di forgiatura, dismessa nel 1991, che sfruttava il torrente Margorabbia, affluente del suddetto lago, per alimentare appunto il maglio, una sorta di arcaica pressa che spianava i metalli incandescenti per permetterne la successiva lavorazione artigianale con incudine e martello.

I nostri potenti mezzi vista lago

Proseguiamo costeggiando il lago e sulle ali dell’entusiamo per la salita ormai alle spalle ci ritagliamo anche il tempo per qualche foto,

tanto da farci prendere la mano e chiedere alle bici stesse di scattarcene una: la bici di Ali, neobattezzata Natalie, compie l’impresa.

La foto scattata da Natalie

 

Una serie di brevi saliscendi ci portano a superare il lago dopo il quale ci aspettano ancora un paio di strappi prima di abbandonare la ciclovia e ritornare su strada statale: decisamente il tratto più noioso, nonostante la strada si snodi tra il Parco Campo dei Fiori e quello delle Cinque Vette.

La Cascata della Valganna

 

Continuando a costeggiare Campo dei Fiori la strada inizia decisamente a scendere: una rapida sosta alle Grotte della Valganna  e alla loro Cascata prima di raggiungere e superare velocemente la zona industriale di Induno Olona senza farci tentare nè dagli stabilimenti Lindt nè, soprattutto, da quelli del Birrifico Poretti.

Ci aspetta quindi un ultimo strappo per raggiungere il parcheggio dell’Ippodromo Le Bettole dove avevamo lasciato la macchina la mattina e dove siamo ben felici di indossare abiti asciutti prima di ripartire giusto in tempo perchè la pioggia torni, per l’ennesima volta, a cadere.

Chiudiamo quindi il giro con 47 km percorsi in poco più di 2 ore e mezza di pedalata effettiva ma con un dislivello positivo di 1058 m