Valceresio – Greatest Hits no. 1

L’uscita di oggi mi porta, per la prima volta, nell’affascinante Parco delle Cinque Vette, all’esplorazione dei sentieri che si inerpicano sulle alture nei pressi del Lago Ceresio (o Lago di Lugano), sfidando i confini svizzeri, ben difesi dalle note guardie.

L’ascesa comincia a Cuasso al Piano, nei pressi del Campo Sportivo, seguendo i suggerimenti online di Valceresio Bike (www.valceresiobike.it). L’asfalto sale rapidamente, attraversando le frazioni di Borgnana, Cuasso al Monte, Cavagnano e Imborgnana.

    
Nel cielo già volano gli avvoltoi, da secoli segno di buon auspicio per i ciclisti 🙂 

Da Imborgnana / Mondo Nuovo inizia il sentiero vero e proprio, che continua a salire di quota.

     

     

Dalla Bocchetta Stivioni si sale lungo alcuni stretti tornanti, che mettono alla prova le mie doti di equilibrista e mi costringono a qualche tratto appiedato, fino ad arrivare nei pressi del Monte Scerè, punto di massima altitudine (ca. 950 mslm).

       

Qui comincia uno dei bei “discesoni” di Valceresio Bike, il Titanium; sentiero tra i più tecnici della valle, è caratterizzato da un susseguirsi di curve in contro-pendenza e con sponda naturale. Informazioni sul trail si trovano al link https://www.5vette.it/percorsi/mountain-bike/titanium, anche se io non ho seguito precisamente la traccia.

Nella parte più alta ho qualche difficoltà a trovare il “flow”, specialmente nelle parti più rocciose. Riesco invece a far correre la bici un po’ di più dalla seconda metà, scivolando rapidamente verso valle, e cercando di spingere un po’ il mio limite con qualche salto.

   

    

      

Inutile dire che l’Enduro è Duro, e questo trail affatica velocemente braccia e gambe. La posizione da tenere è marcatamente fuori-sella, con la pancia (nel mio caso abbastanza prominente) appoggiata alla sella.
Basta un piccolo calo di attenzione, una falsa confidenza con la pista, alzare un po’ il baricentro, raddrizzare un po’ le braccia e il Sentiero Titanium non esita ad elargire lezioni di umiltà.

Nel mio caso, uno “scalino” affrontato con superficialità mi manda lungo sulla traccia: piego per recuperare, ma perdo aderenza all’anteriore e, per utilizzare un’eufemismo, mi accomodo sul prato. Niente di grave, ovviamente, ma non volevo tornare a casa pulito, altrimenti cosa andiamo in MTB a fare?

Prima della discesa, durante la salita, ho intravisto magnifici scorci tra il fogliame, che non ho fotografato in attesa di trovare un bel punto panoramico. Purtroppo perdo la mia occasione, mancando clamorosamente la svolta che mi avrebbe portato alla Punta Paradiso, splendido balcone a strapiombo sul lago, che vedrò, per ora, solo in fotografia; la mia attenzione è invece rivolta al secondo highlight di giornata, il Toboga verso Cuasso.

Non posso offrire alcun contributo fotografico di questo tratto, in quanto il Toboga è più nelle mie corde rispetto al Titanium, e trovo subito una bella confidenza con il tracciato. Sicuramente il momento più divertente della giornata.
Si tratta di un lungo single track dal fondo scorrevole, che alterna serie di dossi e rampe, per provare l’ebbrezza del volo, a paraboliche da prendere in velocità. In alcuni punti il fondo peggiora e richiede maggior esperienza; accuso un po’ lo scassato, principalmente perché carente di allenamento.


Sono così ispirato che trovo anche il mio angolino panoramico. 

Al termine si rientra sulla strada provinciale, che sale nuovamente fino a Cavagnano. Da qui imbocco infine il percorso Happy Mountain, molto conosciuto dai rider della zona: semplice e scorrevole, con qualche tratto un po’ più tecnico e qualche “rampetta”, offre la possibilità di migliorare le proprie capacità di guida senza eccessivi rischi.


Happy Mountain? Happy Alex!

Finora ho percorso 17 km, con circa 750 metri di dislivello positivo. Il piano prevede anche la risalita all’Alpe Tedesco ed il test del sentiero “Patanegra”, ma questo nome mi ispira una urgente voglia di aperitivo, e sono costretto a rimandare il tutto al prossimo Valceresio Greatest Hits no. 2!