Circuito dei parchi – Altomilanese

Una fresca mattina della primavera appena incominciata saluta il nostro risveglio. Risveglio che coincide finalmente anche con la fine del letargo ciclistico del sottoscritto.
Nonostante le previsioni meteo indicassero cielo velato e qualche pioggia sparsa, questa mattina di Pasquetta riesco anche io a disseppellire la biga sfruttando l’inatteso caldo.

Optiamo per una sgambata corta andando in avanscoperta per un giro ad anello di solo sterrato al Parco Alto Milanese. Promotore dell’azione il fido Alex che, fiero del nuovo acquisto, ovvero un mezzo dotato di gomme violentemente tassellate e assetto molto più da montagna che da cicloturismo, può finalmente effettuare il primo test del mezzo. Lato mio non posso far altro che affidarmi al mezzo da strada e vagliare unicamente il miostato fisico.

Di buon ora ci troviamo davanti alla casa del Capitano Americano dirigendoci all’ingresso del Parco Alto Milanese scegliendo l’ingresso del quartiere Mazzafame.

Dopo un breve e rapido giro all’interno del parco più “turistico”, seguiamo alcuni segnali non molto visibili che ci portano all’imbocco del tracciato per mountain bike.

Il sentiero è molto divertente in quanto presenta una serie di varianti piuttosto strette e circondate da alberi che corrono tortuose ma parallele alla strada sterrata più ampia che si effettuate ad elevata velocità risultano essere davvero interessanti.

Passiamo più volte dal parco ai boschi e ai campi coltivati che circoscrivono il percorso seguendo le scarse e non sempre chiare indicazioni del tracciato.

Non mancano inoltre punti in cui la natura prende il sopravvento sull’operato umano, presentandoci siepi di rovi o rami e radici che ci troviamo spesso costretti a debellare dal cammino prima di proseguire

“quante insidie” [cit.]
“puoi dirlo forte!”[cit.]
“QUANTE INSIDIE!” [cit.]

Alex, forte del mezzo adatto, schizza come una faina mentre io con le mie ruote stradali faccio leggermente più fatica a stargli dietro, tutto sommato riconquistando parte dell’onore perso quando ci scambiamo i mezzi e rischio di lasciare la mia impronta fisica su alcuni alberi in un paio di varianti.

Chiudiamo quindi questo tracciato di una decina di chilometri in circa 40 minuti comprese le soste di “manutenzione boschiva” e fare dunque un primo sopralluogo dello stato di questo percorso. Rientriamo dunque alle abitazioni pronti per rifocillarci a dovere con grigliate e pranzi di Pasquetta, tributando adovere Odino per il clima favorevole.