Campo dei Fiori – Punta Paradiso

Salita storica della provincia di Varese, palestra dei ciclisti di mezza Lombarda, oggi ci cimentiamo con la scalata al massiccio del Campo dei Fiori.

In vista della monumentale fatica, salto i preliminari (l’avvicinamento fino a Varese) e abbandono l’auto al comodissimo parcheggio dell’Ippodromo.

Dal parcheggio in poi il percorso è a senso unico. Verticale.

La salita vera e propria inizia al bivio Campo dei fiori, ben segnalato dai cartelli turistici marroni.

Inizia dolce tra il 5-7% per circa 1km, quindi un tratto in falso piano anticipa la parte più difficile dell’ascesa: alla Prima Cappella della Via Sacra del Sacro Monte la pendenza diventa dura 9-11%, il tempo di tirare il fiato con 200m al 3% e ancora un tratto di 1500m intenso, tra il 9-13%, caratterizzato da un dritto e alcune semicurve che termina poco dopo l’arcata della funicolare.

     

Un ciclista esperto mi sgrida perché cerco di salire troppo velocemente, nonostante l’evidente carenza fisica, e mi invita a rallentare, a rischio di non arrivare in cima. Modero il ritmo e anche la strada si fa più pedalabile.


In lontananza.. il gruppo degli inseguitori… maledetti…

Da qui si segue la strada che sale a Campo dei Fiori, mentre a destra prosegue la principale, che arriva invece al Sacro Monte di Varese. Mai nome è stato più appropriato: durante la salita ho visioni mistiche del pantheon divino. Dio sembra Bartali, Odino assomiglia a Bruce Springsteen!

      

La strada si restringe e continua con pendenze costanti . Si transita in mezzo ad alcune bellissime ville della Varese alta con un paio di tornanti in cui la pendenza da’ un po’ di tregua.

       

In questo tratto me la cavo un po’ meglio, perché: a) ho rotto il fiato e ho preso il ritmo giusto; b) la salita molla un po’; c) il percorso è decisamente più romantico e attraversa il fitto bosco del parco, lasciando intravedere solo alcuni sprazzi dei bellissimi panorami sulla pianura.

In breve, per modo di dire, raggiungo il Piazzale Belvedere, punto di arrivo degli scalatori su due ruote, ma anche punto di partenza di numerosi sentieri che percorrono il parco del Campo dei Fiori.
Il Piazzale offre una favolosa vista sulla Pianura Padana; nelle giornate più limpide è possibile persino scorgere l’Appenino Tosco-Emiliano e il Monviso.

Purtroppo non è questa la giornata: il panorama è notevolmente compromesso da nuvoloni e foschia, come potete giudicare dalle fotografie.


Dovrebbe vedersi così..


Mmm… 

Non avendone ancora abbastanza, proseguo nell’unica direzione possibile: SU!

        

Attraverso la porta che segnala l’ingresso alla Cittadella delle Scienze, imboccando la strada che, in un paio di curve, porta all’Osservatorio Astronomico G.V. Schiapparelli, con sede proprio sulla Punta Paradiso (1226 m slm).

       

La salita finale è “piccantina”, con pendenze fino al 20%. Fatality!
Dopo il primo tornante non ci si accorge neanche più di salire, dato che si percorre tutta in stato catatonico..

Meno male che comincia la discesa. Copertura massima, perché in cima fa freddo e il meteo va peggiorando.

         

Prima di tornare a valle però, mi concedo una deviazione, per dare un’occhiata alla facciata Liberty del Grand Hotel Campo dei Fiori, che ora versa in stato d’abbandono, e ai resti della funicolare.

          

Devo ammettere che con l’atmosfera uggiosa di oggi, l’albergo risulta un po’ lugubre. Ho visto tanti film horror iniziare così.

Dall’albergo si gode di una bellissima visuale sul Sacro Monte: il tempo di scattare una foto e poi via veloci.

La discesa prosegue senza intoppi, nonostante richieda un po’ di saggezza nella gestione dei freni, soprattutto se non si è convinti dello stato delle pastiglie. Top Speed: quasi 70 km/h (e sono stato prudente..).