Ciclabile dell’Adda – da Trezzo a Lecco

Dopo tanto, troppo tempo, per via dell’emergenza sanitaria ma non solo, i Bikelanders tornano finalmente ad uscire a ranghi compatti, obiettivo di giornata raggiungere “quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”.

Il percorso di giornata vede infatti i nostri seguire il fiume Adda per raggiungere Lecco da Trezzo d’Adda, seguendo appunto la ciclabile che costeggia il fiume lombardo.

I nostri partono con un buon passo e lasciata alle spalle la parte più “commerciale” con il circolo canottieri, i bar e i ristoranti, raggiungono in breve tempo quella più interessante, con le vecchie centrali Edison e il santuario dellla Rocchetta.

 

 

 

 

 

 

 

In questo tratto in realtà più che l’Adda la ciclabile costeggia il Naviglio di Paderno, parallelo al fiume Adda, opera nata dal genio di Leonardo da Vinci anche se progettata e realizzata solo nei secoli successivi.

Il fondo della ciclabile è piuttosto buono e la stessa è piuttosto attrezzata con diversi punti attrezzati per il gonfiaggio delle gomme e per piccole riparazioni.

Tutto sembra andare per il meglio insomma quando i nostri scoprono l’amara verità: all’altezza di Paderno d’Adda, in corrispondenza dell’incontro tra il fiume e il Naviglio, la ciclabile è interrotta costringendo così ad una deviazione.

 

 

 

 

 

Deviazione che risulta ben presto essere una ripidissima salita su fondo ciottolato che i nostri Bikelanders sono in breve costretti ad affrontare bici alla mano e imprecazione alla bocca.

Terminata la salita e fatto il pieno di zuccheri il gruppo può ripartire affrontando la ripida discesa che ci porta alla seconda parte della ciclabile, a ridosso del fiume Adda e un po’ più selvaggia della precedente.

Il fondo presenta ogni tanto qualche piccola traccia delle piogge dei giorni precedenti: in tal senso l’infido ghiaino, spesso maledetto dai Bikelanders, si rivela in questo caso un prezioso alleato al pari della fitta vegetazione.

Raggiungiamo così Brivio e il suo castello, primo barlume di civiltà che preannuncia quello che incontreremo a breve visto che, dopo un primo tratto immerso nella natura, l’ultima parte fino a Lecco è decisamente più civilizzato.

Arriviamo così alla meta/metà del nostro viaggio ovvero Lecco e dopo aver seguito qualche le evocative tracce dei Promessi Sposi arriviamo sul lago di Como dove ci concediamo qualche foto.

 

 

 

 

 

Qui scopriamo l’esistenza del Public House Gastropub e delle sue birre, sue perchè prodotte in esclusiva assieme ad un birrificio locale: è chiaramente il nostro posto.

Dopo esserci rifocillati ed aver rinunciato, per ovvi motivi ciclistici, ad una birra dalla gradazione ignota ma superiore agli 8 gradi risaliamo in bici e ripercorriamo a ritroso il percorso dell’andata.

Personalmente la gamba non è più quella della mattina, ingiustamente appesantita dalle birrette e dal riposo, ma si procede senza imprevisti fino a Paderno d’Adda.

Come al mattino ci tocca una deviazione, ma stavolta il fondo asfaltato e la diversa pendenza rendono possibile una maggior percorrenza in sella da parte dei nostri che, contro ogni pronostico, riescono ad affrontare in sella anche la sconnessa discesa successiva.

Con il passare del tempo e dei chilometri la via si fa sempre più affollata, rendendo così poco sfruttabili le piccole discese che pur faciliterebbero il ritorno, ma non impedendoci di completare il nostro percorso al termine del quale ci premiamo come di consueto con la giusta e luppolosa ricompensa Bikelanders.